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Ospedale: gli infermieri scarseggiano e i disagi aumentano, ma De Salazar pensa al robot

L'ennesima cerimonia in perfetto stile "panem et circenses". Stavolta si parla di "rivoluzione robotica in sala operatoria"

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La cerimonia

COSENZA – Ancora una cerimonia, l’ennesima, in perfetto stile “panem et circenses” («pane e [giochi] circensi»). Stavolta si parla di “rivoluzione robotica in sala operatoria“. E il commissario straordinario dell’azienda ospedaliera di Cosenza Vitaliano De Salazar taglia un altro nastro. Come dire: prima si vernicia l’automobile, poi col tempo si penserà anche a installare il motore.

E’ quello che sta accadendo nella sanità cosentina da qualche tempo a questa parte,

Oggi è stata fatta una cosa bella: alla presenza di medici e infermieri, che poi sono gli stessi che vivono i disagi, assieme ai pazienti, è stato installato – in sinergia e sintonia con l’Università della Calabria, il robot Leonardo da Vinci, pronto ad entrare in funzione nel blocco operatorio “Petrassi” dell’Annunziata.

I primi interventi saranno iscritti in calendario nel mese di giugno dopo un breve periodo di formazione all’utilizzo della strumentazione che comincerà immediatamente e riguarderà tutto il personale.

«Si tratta – ha detto De Salazar – di un’apparecchiatura che, attraverso una maggiore precisione, consentirà di efficientare e migliorare ogni attività chirurgica, specificatamente quella mini-invasiva. Notevoli i benefici per i pazienti, in termini di cura e recupero clinico, ma anche sotto il profilo economico. Perché – ha aggiunto il commissario – la chirurgia mini-invasiva comporta un decorso post-operatorio più breve, quindi una minore incidenza di occupazione dei posti letto. È un ulteriore anello che testimonia la bontà della collaborazione intrapresa con l’Università della Calabria».

Già nel 2019 – è stato altresì riferito – l’acquisto era stato programmato e poi annullato dall’allora manager Giuseppina Panizzoli perché il macchinario venne ritenuto superfluo. Così commenta, con una punta di sarcasmo, De Salazar: «Se questa circostanza corrisponde al vero, mi sembra pura follia».

E’ un fatto – dicevamo – straordinario e per il quale è necessario complimentarsi pubblicamente con i fautori di questa iniziativa.

Tuttavia, mettendo da parte cerimonie e sarcasmo (il momento non è dei migliori, a Cosenza e in Calabria) sarebbe il caso di aggredire i problemi partendo da quelli più evidenti, elementari e dolorosi (“Abc”). Prima dei robot, dunque, gli esseri umani. Urge assumere personale: infermieri e operatori socio sanitari. Quelli in carne e ossa.

Avere il sofisticato robot di precisione che interviene in sala operatoria è cosa buona e giusta, ma è altrettanto necessario e soprattutto urgente dotare l’ospedale di personale e servizi puntuali ed efficienti.